Ultime scaglie di cromie sedimentate di Antonio D'Amico

L'arte racconta la vita col vaglio di simulacri metodologici sempre nuovi e arditi, sublimando, il più delle volte, la narratività della dimensione pittorica.
L'artista, perpetrando il suo genius loci, alimentato da secoli di creatività dinamica e in costante progresso paratattico con la propria epoca, come ricorda Ernst H. Gombrich, si erge a giudice della natura e dei suoi elementi.
Tutte le affezioni naturali insite nel vissuto dell'artista, trasformano simultaneamente il corpo e l'anima della forma visiva. Pertanto, partendo dall'analisi di Aristotele, a ogni segno visivo corrisponde una simbologia che crea nuovi e appropriati tratti sedimentati nell'antro speculativo e magnetico dell'artefice.
Nell'ultima tranche pittorica, in costante evoluzione ma perpendicolare alla ricerca conquistata nel tempo, che Marina Falco presenta in questa esposizione, entra in gioco la risonanza interiore, chiamata in causa da Kandinsky.
In definitiva, i quadri della Falco divengono lo specchio di una realtà filtrata attraverso scaglie di cromie che provengono da una luce interiore e che corrisponde alla luce esteriore dell'esperienza che Marina, consciamente ma, inevitabilmente, anche inconsciamente, matura da sempre.
Il piglio di vicoli statici nel tempo e nello spazio, la cui via a mulattiera simula un'ampia prospettiva distorta, ancorata nel microcosmo impassibile delle sensazioni individualistiche e per questo schermate da filtri rossastri, impone una sorta di lente d'ingrandimento direzionata sulla propria anima, dove la passione del rosso diviene il motivo conduttore della pura visibilità senza vincoli speculativi.
Un'anima che parla nei ritratti che avanzano sulla superficie, di tre quarti, di tizianesca memoria, atti a raschiare un'identità in cerca di memoria, la stessa che dialoga con un futuro tutto da costruire e un passato corpulento ormai consapevole. È lo sguardo dell'eterno confronto, il medesimo che si legge nell'Autoritratto di De Chirico. Qui l'erma di profilo ricalca la storia dell'uomo, dove quei volti schermati dalla Falco rammentano la caducità della vita e il temperamento di un tempo che nel suo dinamismo rimanda al costante equilibrio fra vissuto e sentimento!

Antonio D'Amico